
“Profit e non profit alleati per la cultura. Progetti d’eccellenza a confronto”. Stando ai dati del censimento più recente (2011) sono oltre 30mila le imprese in Lombardia che lavorano con la creatività, l’intrattenimento, la cultura e l’arte, a cui si aggiungono quasi 15mila istituzioni non profit, per un totale di oltre 45mila soggetti.
Nel biennio 2015-2017 hanno registrato un aumento del 2,3% tra 2015 e 2017. Sul fronte del non profit le istituzioni che svolgono attività culturali e artistiche, ricreative e di socializzazione rappresentano quasi un terzo dell’intero settore. Ma che forma giuridica hanno? La forma giuridica prevalente è l’associazione (riconosciuta e non riconosciuta) nei due terzi dei casi, cui si aggiungono circa 300 fondazioni (17,6%), un centinaio di Società cooperative (5,9%), e quasi 500 altre istituzioni (23,5%). Questi dati sono stati diffusi qualche giorno fa dall’Ufficio Studi della Camera di Commercio di Monza e Brianza sui dati di: Registro Imprese e ISTAT.
Cultura e non profit a Monza e Brianza.
In Villa Reale a Monza si sono ritrovate istituzioni, aziende e operatori del settore profit e non profit interrogandosi sui temi della sostenibilità economica in ambito culturale e i vantaggi dell’interazione reciproca degli attori in gioco, in occasione del convegno “Profit e non profit alleati per la cultura. Progetti d’eccellenza a confronto”.
L’appuntamento, è stato organizzato dal Centro Studi per l’Impresa, diretto dall’amico Prof. Fabio Corno, e dalla Camera di commercio di Monza e Brianza, e con questo evento si ha l’obiettivo di rilanciare la cultura come asse strategico della responsabilità sociale d’impresa e fornire strumenti utili per la gestione e promozione culturale proponendo modelli d’eccellenza e innovazione.
“Gli investimenti che alimentano la cultura del bello diventano valore economico – ha dichiarato Carlo Edoardo Valli presidente della Camera di commercio di Monza e Brianza, presente all’incontro – La Villa Reale, Triennale Design Museum, le eccellenze del design sono tra gli elementi del capitale culturale delle oltre duemila imprese creative della Brianza. Valorizzare i beni culturali del nostro territorio significa dare valore e riconoscibilità non solo alle imprese della cultura, ma a tutte le nostre 90 mila attività economiche”.
“Chi effettua erogazioni liberali a favore della cultura può godere di importanti benefici fiscali. In particolare a favore degli enti privati sono previsti i contributi del 5 per mille e le erogazioni liberali con le specifiche detrazioni e deduzioni – ha dichiarato Fabio Corno, professore associato di Economia aziendale Università di Milano Bicocca – Per gli enti pubblici l’Art Bonus è uno strumento ormai entrato a pieno regime come possibilità per sostenere il patrimonio culturale. Quindi oltre al Profit e Non Profit è importante che anche il fisco si schieri dalla parte della cultura”.
Ancora una volta si conferma che, contrariamente a quanto era un pensiero diffuso soltanto una decina di anni fa (do you remember Giulio Tremonti?), con la cultura si mangia, ma lo sviluppo delle attività creative e culturali possono creare nuova e duratura ricchezza.
Bisogna tenere monitorato questo mondo e parlare più spesso dei casi di successo che pure ci sono.