Ce la possiamo fare. Sì, dopo gli ultimi due giorni durante i quali ho avuto modo di vedere da vicino e toccare con mano che cosa vuol dire fare imprese innovativa sono arrivato alla conclusione che, nonostante tutto, ce la faremo.
Mercoledì ho partecipato al periodico business meeting di Be My Company e AC Finance al Parco Tecnologico Padano di Lodi, ieri sera ho assistito alla cerimonia di premiazione delle migliori 35 start-up italiane e gli altrettanti incubatori e parchi tecnologici che hanno partecipato all’edizione 2017 del Premio Gaetano Marzotto.
In meno di 48 ore ho potuto apprezzare quanta passione, quanto lavoro, quante idee, quante speranze e quanta competenza questo nostro paese è in grado di mettere in moto.
A Lodi sono andati in scena 17 aziende che hanno presentato ad un pubblico di investitoti professionali, ma non banche, i loro modelli di business, le soluzioni innovative di servizi e prodotti e le modalità di compartecipazione a queste nuove intraprese. Ampio lo spettro delle attività illustrate, altrettanto ampia la provenienza da un po’ tutte le regioni d’Italia, isole comprese.
defaultNel salone di UniCredit Pavillion a Milano i 35 finalisti del Premio Marzotto, che quest’anno è ricondotto sotto l’hashtag #arealaward, ovvero un premio vero, reale, erano la rappresentanza concreta di una nuova geografia del saper fare e dell’inventiva italica. Significativa la presenza di imprese al femminile, quelle attente ai temi della sostenibilità ambientale e del consumo etico, fino alle soluzioni tecnologiche con profili, per certi versi, fantascientifici, per chi come il sottoscritto è un semplice artigiano della parola e della scrittura.
In entrambi i casi ho ascoltato nuovi imprenditori, soprattutto giovani under 35, appassionati del proprio lavoro. Persone che ci mettono non soltanto le proprie intelligenze e competenze, ma soprattutto cuore e anima. La voglia di fare impresa, di costruire il proprio business va ben oltre i risultati economici, che pur ci sono ed in qualche caso sono davvero di grandissimo interesse.
Quello che ho colto come elemento di grande valore è fare qualcosa che possa cambiare il mondo. Sia che tratti di temi come la salute o dell’alimentazione, sia che si lavori sul fashion o sull’high-tech questi giovani uomini e giovani donne hanno voglia di cambiare il loro paese e di conseguenza le proprie vite.
Con i loro progetti d’impresa si accingono, nonostante le burocrazie ottuse, le normative contorte e inutilmente complicate, un fisco vessatorio, ad andare oltre la scommessa. Qui c’è una generazione di Italiani, che scrivo volutamente con la I maiuscola che hanno preso il proprio destino nelle proprie mani e vanno avanti. Hanno voglia di costruire, andare per il mondo a testa alta, con orgoglio, per creare posti di lavoro di qualità e duraturi (molti di loro lo hanno già cominciato a fare), per generare valore e ricchezza.
Insomma, davvero ce la possiamo fare. Dobbiamo crederci, essere determinati e dare fiducia a questi coraggiosi che, mentre in tanti sono lì a piangersi addosso e a lamentarsi perché “c’è la crisi” , loro la crisi l’affrontano a viso aperto con le armi più potenti di cui dispongono: intelligenza, creatività e voglia di fare.
Una citazione di riconoscimento è necessaria per la Fondazione del Premio Gaetano Marzotto, che da anni testimonia con concretezza vera il fatto che oltre a crederci bisogna metterci “il grano”, e loro lo fanno. Ogni anno 350mila euro veri e sonanti.
Altro plauso è per APSTI, il network che raccoglie tutti parchi scientifici e tecnologici italiani. In questi luoghi gran parte di queste start-up sono state allevate ed hanno potuto iniziare a confrontarsi con il mercato, il mondo degli investitori e della finanza. Negli ultimi anni hanno fatto un lavoro splendido soprattutto in termini di rete e di scambio.
Last but not least, Italia StartUP, l’associazione non profit che lavoro per la promozione delle start-up italiane. Ieri sera a Milano, insieme a Matteo Marzotto, il Presidente Marco Bicocchi Pichi e il Segretario generale, Federico Barilli hanno conferito i premi alle aziende e ai rappresentanti dei parchi scientifici e tecnologici.
Nei prossimi giorni conto di raccontare alcune di queste belle realtà, destinate a diventare tutte, ne sono certo storie di straordinaria maestrìa.